a cura di Nicoletta Lolli
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Giacomo Balla nacque a Torino il 18 luglio 1871. Studiò all’Accademia Albertina di Belle Arti e al Liceo Artistico; sempre nella sua città di nascita espose per la prima volta a una mostra patrocinata dalla Società Promotrice di Belle Arti. In seguito frequentò all’università le lezioni di Cesare Lombroso. Nel 1895 si trasferì a Roma, dove lavorò come illustratore, caricaturista e ritrattista. Alla fine del secolo, nel 1899, le sue opere vennero presentate alla Biennale di Venezia, quindi all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma, presso le gallerie della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, dove espose per dieci anni. All’inizio del XXI secolo si trasferì a Parigi, dove trascorse sette mesi e lavorò come assistente dell’illustratore Serafino Macchiati. Intorno al 1903 insegnò la tecnica della pittura divisionista a Gino Severini e Umberto Boccioni.
Nel 1910 Balla sottoscrisse il secondo manifesto della pittura futurista con Boccioni, Severini, Carrà e Russolo, espose con i futuristi solo tre anni dopo.
Nel 1912 fu a Londra e a Düsseldorf, dove iniziò i suoi primi studi astratti sulla luce.
Nel 1914 si cimenta per la prima volta con la scultura, che presenta alla Galleria Sprovieri di Roma nell’ambito della Prima esposizione libera futurista. Inoltre, progetta e decora mobili futuristi e disegna gli abiti “antineutrali”.
Nel 1915 pubblica con Fortunato Depero il manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo, tiene le sue prime personali alla Società Italiana Lampade Elettriche “Z” e alla Sala d’Arte A. Angelelli di Roma ed espone alla Panama Pacific International Exposition di San Francisco. Nel 1918 torna a Roma con la personale presso la Casa d’Arte Bragaglia di Roma. Nel 1935 viene nominato membro dell’Accademia di San Luca a Roma
“L’arte pura è nell’assoluto realismo, senza il quale si cade in forme decorative e ornamentali”.
Così Giacomo Balla scrisse nel 1937 in una lettera al quindicinale Perseo, dichiarando senza esitazione il suo distacco dal movimento futurista, per tornare alla pittura figurativa.
Morì a Roma il primo marzo 1958.
vedi anche: Music & Visions project * Brainiac (3RA1N1AC) / Giacomo Balla
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