Music & Visions project * HERETICS / Lieko Shiga

Music & Visions

a cura di clanMC: selezione musicale – Stefano Santoni,
selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli

cliccare per ingrandire

Questo slideshow richiede JavaScript.

translator on the right side
traductor en el lado derecho
traducteur à droite

HERETICS – “Dull Jack”
Molti sono stati i personaggi storici che sono stati considerati come eretici, soprattutto dalla chiesa cattolica. Spesso e volentieri erano studiosi, intellettuali con l’unica colpa di farsi domande e di voler allontanarsi radicalmente dalle ideologie ufficialmente accettate. Gran parte di loro sono stati perseguitati, oltraggiati o addirittura giustiziati dal potere costituito, in ragione delle loro idee troppo scomode. Le loro ricerche sono state ignorate, derise o addirittura sminuite ad arte affinché risultassero palesemente false. Solo a distanza di anni, se non addirittura secoli, il lavoro di questi “eretici” che hanno avuto il coraggio di contrapporsi alle verità del sapere ufficiale, è stato rivalutato, anche se questo è successo non per tutti e solo in maniera parziale. Sviluppare un tema così controverso ha intrigato così tanto il poeta-vocalist francese Anne-James Chaton, da convincerlo a chiamare di nuovo il suo decennale amico e sodale Andy Moor (chitarrista dei The Ex e fondatore dell’etichetta Unsounds) e ad aggiungere la chitarra abrasiva di Thurston Moore per dare ancora più forza all’approfondimento di una serie di personaggi radicali ed eretici che hanno caratterizzato la storia recente.
Testi poetici e improvvisazione sperimentale, melodia e noise si alternano, usando nelle varie tracce tutte le diverse combinazioni tra voce, chitarra ed elettroniche. Siano esse usate in solo, duo o trio, riescono perfettamente ad esplorare un tema tanto complesso e difficile quanto affascinante e oscuro. In tutto questo troviamo la splendida dimensione estetica di “Heretics”, nella combinazione tra chitarra noise-rock e spoken words in grado di creare un universo nuovo, misterioso ed estremamente complesso, capace, grazie ad un diverso livello di accessibilità, di poter conquistare nuova popolarità e nuovi (eretici) adepti.
Lieko Shiga – Rasen kaigan
Le immagini di Lieko Shiga sono eretiche, distanti, complesse, mitologiche .  Si interroga sulla vita, sul disordine quotidiano e su come lo si possa ritrarre, su come lo strumento fotografico possa permettere all’istinto di esprimere ciò che vede e all’uomo ciò che vive.   Vi è una certa intimità tra Lieko e i soggetti ritratti, hanno stabilito un rapporto intenso, così profondo che al momento dello scatto l’inesprimibile si palesa senza remore, ha il coraggio di mostrarsi e offre nuda la propria essenza.  Accompagnati da queste immagini, facciamo un viaggio nella cupa oscurità delle nostre paure trasformandole in esperienza emozionale, attraversiamo scenari surreali dove
“there is no past, present or future”

                          il tempo si annulla, siamo nella fase del sogno consapevole, ndove nulla  può essere narrato a parole, si può esprimere solo attraverso l’inevitabile scatto, che  paralizza e lo pone sul rogo dell’ immaginazione, acceso dalla potentissima scintilla creativa di Lieko Shiga.
(Nicoletta Lolli)

translator on the right side
traductor en el lado derecho
traducteur à droite

螺旋海岸 / RASEN KAIGAN
“In winter 2008, I met a place called Kitagama, a village in North East part of Japan, facing pacific ocean. There 372 people with 107 houses lived in. The Rasen-Kaigan series consists of 250 pictures which were taken in this village, while I was living there as a resident photographer: documenting photographs of festivals, ceremonies, and every official activities of the village, collecting oral histories of the village to my body. These works were born with collaboration of residents in Kitagama and I. The bodies of those residents who became subject of the works, represent the all stories which are so delicate and invisible to be written as a history. Through the ritual of the shooting the photographs, their bodies unify to “the land”. On the other hand I tried to photograph, through subsuming and reflecting the ritual of shooting photographs, my body experiences and traces which are related to the land of the Kitagama.

The title “Rasen-Kaigan” means “Rasen= spiral / helical-morphology, Kaigan=coast” in direct translation but I also meant “Past, Present, Future” with this title. In the space of photographs, there is no past, present or future: the value of the photographs swings from being treated as a paper garbage to a same value of the living human being, or more, a subject for a prayer.”.

 

Follow The PasseNger Times on facebook  instagram ∞ twitter

Pubblicità

leave a comment / lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.