Music & Visions project * Echo & The Bunnymen / William Egglestone

Music & Visions

a cura di clanMC: selezione musicale – Alessandro Cardinale,
selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli

 

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Echo & The Bunnymen – Killing Moon
The Killing Moon è una di quelle canzoni che si fissano al DNA di chi le ascolta e, da quel momento in poi, diventano parte perenne di quell’essere.
Trasportato da questo brano ho volato e sognato più e più volte, raggiungendo il massimo coinvolgimento in notti estive a quattro di bastoni su una spiaggia e la irrinunciabile luna piena ad “ammazzarmi” l’anima.
Diverso tempo dopo averla scritta, Ian McCulloch, definendola con molta modestia “la migliore canzone mai composta”, dichiarò al Guardian: – Per me The Killing Moon è molto più di una canzone. E’ un salmo, un inno, che riguarda ogni cosa, dalla nascita alla morte, all’eternità e a Dio, chiunque esso sia, e all’eterna battaglia tra il destino e il volere umano. Contiene la risposta al significato della vita, è il mio “essere o non essere” -.
Aldilà (!) del sentire dell’autore, io so, su e dentro la mia pelle, che c’è dell’oggettivamente vero.
(Alessandro Cardinale)

William Egglestone
Per un grande classico della musica, un grande artista che ha fatto la storia della fotografia.  Nato nel sud degli Stati Uniti nel 1939,  William Eggleston si alla fotografia quasi per caso,  gli venne regalata  una Leica, con cui cominciò a scattare in bianco e nero, fino alla svolta del colore e fu così che influenzò il mondo della fotografia.  Nel 1976 fu il primo artista al mondo ad esporre in una personale di fotografie a colori al MoMA di New York.  In seguito ha esposto in tutto il mondo, nel 2004 gli è stato assegnato il Getty Images Lifetime Achievement Award.

Nelle sue immagini trionfa apparentemente la banalità, scenari ed espressioni di immobilità sconcertante, spesso ipersaturata, ma è disarmente la precisione della struttura, della composizione e della luce.  Egglestone definisce la sua visione “sguardo democratico”, offre al mondo il privilegio di osservare gli oggetti marginali, lo spazio inosservato del nostro vivere quotidiano, cose che sono senza esistere, eppure fanno  inevitabilmente parte di ogni giornata comune.  Così anche i personaggi umani sono immobili, lo sguardo fisso che, insieme allo spettatore, si interroga sull’ordinario.  Sono Scatti che inspiegabilmente trasmettono energia, squarciano il grigiore dell’indifferenza, così come Alessandro riferisce del brano, la fotografia di Egglestone “riguarda ogni cosa, dalla nascita alla morte, all’eternità e a Dio, chiunque esso sia, e all’eterna battaglia tra il destino e il volere umano.
(Nicoletta Lolli)

 

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