Music & Visions
selezione musicale a cura di Raffaele Di Lorenzo
selezione visuale a cura di Anna Lisa Di Mezza
Sarah Vaughan, Broken Hearted Melody.
Abbandoniamoci a congetture fantasiose, lasciamo al gatto che duella con la biscia che filtra dal listello, il potere di decretare un nuovo corso. Quello di una società che si sbarazzerà dell’ossessiva preoccupazione del pane quotidiano, in cui i bambini, tutti i bambini ben nutriti, sani e allegri assorbiranno gli elementi dell’arte e della scienza come l’aria e la luce del sole, in cui l’egoismo liberato dell’uomo, tenderà soltanto alla conoscenza, alla trasformazione, al miglioramento dell’universo. Quello in cui Il dinamismo della cultura non sarà paragonabile a nulla di ciò che abbiamo conosciuto in passato. Noi amiamo il gatto e il suo sistema.
(Raffaele Di Lorenzo)
Laurent Chèhére, Flying Houses.
Laurent Chèhére è un artista francese. Classe ’72, vive a Parigi, precisamente nel distretto popolare di Menilmontant che, come egli stesso afferma, è una vera e propria Torre di Babele nella quale incontrare e “ascoltare” il mondo intero. Questo quartiere multi-sfaccettato della classe operaia, è fonte di quotidiana ispirazione per Chèhére, il quale assorbe dall’ambiente circostante odori, colori, voci. Di questo artista dall’immaginazione ardente e le capacità tecniche e creative sorprendenti, ho scelto il progetto Flying Houses (Maisons Volantes): edifici e case levano gli ormeggi, si separano dal terreno che li costringe al suolo, dal loro contesto imposto, e librano nell’aria creando movimenti suggestivi e surreali. Osservando nei dettagli le Maisons Volantes, è possibile scorgere il legame tra Chèhére e quelli che potremmo definire (alcuni tra) i suoi punti di riferimento. Con poesia e delicatezza ritroviamo Jules Verne, Hayao Miyazaki, Wim Wenders, Jean Cocteau, Federico Fellini. La piccola cosa, la roulotte, il decadente cinema, il vecchio circo, il palazzo senza finestre o l’edificio in fiamme, d’improvviso vengono dotati di un’anima, e di vita propria, che li spinge ad elevarsi, come a voler raggiungere luoghi, dimensioni, mondi migliori. Infinite le metafore che Chèhére ci offre, anche se in fondo, alla fine, ci lascia liberi d’interpretare il suo messaggio. Liberi come le sue Flying Houses.
(Anna Lisa Di Mezza)
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