Music & Visions project * The God Machine / Nicolas Dhervillers

Music & Visions

selezione musicale a cura di Raffaele Di Lorenzo
selezione visuale a cura di Anna Lisa Di Mezza

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The God Machine, The Piano Song.
Ascoltando The Piano Song dei God Machine, dall’album Scenes from the Second Storey (1993, Fiction Records), non resta che consegnarsi come ostaggio emotivo al movimento sonoro che fa da sottofondo. Un movimento che racconta, attraverso il leggero spostamento degli oggetti, una oscura quotidianeità. Lasciarsi poi alle spalle il suono di questi oggetti, per immergersi, in una fluttuazione emozionale più ampia, che suggerisce non l’idea della notte profonda, ma quella del crepuscolo, del giorno che lentamente cede il passo alle tenebre.
I God Machine hanno avuto una vita breve, troppo breve, una manciata di anni, a partire dal 1991, terminata con la morte del bassista Jimmy Fernandez e successivo scioglimento. Robin Proper-Sheppard, chitarra e voce magnifica della band, metterà poi su i Sophia, collettivo musicale tuttora in attività. Quello che i God Machine hanno lasciato, agli amanti della musica, a me, ha un valore creativo inestimabile. Suoni potentissimi e ardenti, liriche dense e ipnotiche: la vetta degli anni 90.
(Raffaele Di Lorenzo)

Nicolas Dhervillers, Detachment.
La serie Detachment (Distacco), dell’artista francese Nicolas Dhervillers, è fortemente evocativa. Racconta per immagini di una famiglia Amish: una delle tante, ormai dimenticate. Uomini, donne, bambini, in bilico tra la fede e il rifiuto. Sguardi e corpi appaiono àncorati, come senza memoria, sulle acque, sui boschi, su strade senza origine o fine. Anche quando sembrano muoversi, i soggetti sono fermi, come paralizzati. Dhervillers crea luoghi, storie, ferma il tempo. Dilata l’ambiente circostante, immenso, minaccioso, gli elementi della natura sono fauci sul punto di inghiottire ogni figura. I paesaggi assumono un volto alienante e drammatico, quasi metafisico. La luce è impercettibile, il crepuscolo avanza. Un progetto al tempo stesso fragile e possente, un impatto visivo di desolazione e intimità.
© STUDIO NICOLAS DHERVILLERS 2017
(Anna Lisa Di Mezza)

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